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Medicina e Psicologia
"La
crociata del crociato"
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di Paolo Dr. Colombo
Tratto dal sito
calciatori.com
Crociato
anteriore (LCA) svolge un ruolo fondamentale fra i legamenti che si
inseriscono sul ginocchio; infatti, da un lato ha un’azione
stabilizzatrice sia statica che dinamica, dall’altro controlla e
ottimizza i movimenti angolari che il femore compie in sinergia con
rotula e tibia.
Inoltre, il LCA “lavora” insieme a diverse strutture muscolari: il
quadricipite femorale, l’ischio crurale, gli adduttori, gli abduttori,
gli intra ed extra rotatori.
Proprio per questo motivo, è andata crescendo l’importanza della
corretta riabilitazione dei gruppi muscolari sovra descritti,
susseguente agli interventi chirurgici di ricostruzione del LCA.
In
questi ultimi anni sono stati sviluppati nuovi programmi riabilitativi,
che già in prima giornata post-intervento prevedono l’esecuzione di
movimenti angolari compresi tra 0° e 130°, che permettono di veder
notevolmente ridotti i tempi di recupero.
Il
solo recupero della mobilità articolare, però, non basta: è fondamentale
riabilitare anche i muscoli per non correre il rischio, nel medio-lungo
periodo, di sviluppare situazioni di instabilità, o addirittura
ritardare il consolidamento del “neo-legamento”.
Senza
quindi dimenticare gli esercizi proposti dagli ortopedici, ecco qualche
suggerimento, ricordando però che non si tratta di concetti assoluti,
considerata l’estrema delicatezza delle problematiche
clinico-chirurgiche:
Primo
mese:
recupero del movimento fino a 120°; utili la cyclette,esercizi di
estensione attiva e flessione passiva, contrazioni isometriche del
quadricipite e degli ischio-crurali con angoli compresi tra 10° e 90°,
rinforzo degli abduttori e adduttori.
Sempre
fondamentale lo stretching, anche a livello dei muscoli glutei.
Ottimo
coadiuvante la piscina, sia con il nuoto a stile libero che camminando
nell’acqua.
Per i
più “veloci” si può già iniziare con degli esercizi chinesiologici: da
seduti, con i piedi su un panno di lana o su un asse dotata di rotelle,
effettuare movimenti di flesso-estensione e di scivolata laterale
variando frequenze e angoli di inclinazione.
Secondo -terzo mese:
aumentare progressivamente il carico del ginocchio operato, ponendo
maggiore attenzione al quadricipite ed al muscolo tibiale anteriore.
Iniziare a compiere lentamente le flessioni e le distensioni con
partenza dalla stazione eretta, non estendendo oltre 60° l’arto operato.
Intorno al 60° giorno si possono cominciare ad utilizzare le macchine (leg-press,
leg-curl, leg-extension, macchine per adduttori e abduttori).
Alcune
scuole prevedono, intorno al 90° giorno, l’impiego dello slide-board o
delle “scivolate” ove si riescano ad eseguire senza sforzi eccessivi.
Quarto-quinto mese:
intensificare il programma concentrandolo sul gesto tecnico, con aumenti
di carico, esercizi propriocettivi, squats, step, corsa.
Ed al
sesto mese, se non vi sono state complicazioni, possiamo
riprendere l’attività!.
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